Afterthought (about a Shakespearean tragedy) (2005)
per orchestra
La “riflessione su una tragedia shakespeariana” è scaturita dalla composizione di Riccardo III, opera cui è naturalmente ricollegata, attingendo da essa diversi materiali, oltre che l’ispirazione. Ma Afterthought non è una suite di musiche precedenti, bensì una fusione di ricordi e nuove impressioni che dà vita a un granitico pezzo sinfonico, dalla fisionomia precisa, scolpito sin dalle prime battute: trentotto sferzanti accordi in fortissimo che lasciano l’ascoltatore senza fiato, catapultandolo in un dramma vivo, attuale. Battistelli ha dichiarato infatti di aver iniziato a comporre questa pagina il 7 luglio 2005, durante gli attentati di Londra, che trovano suono in una partitura impregnata dei colori di una mattanza. È incessante il rullare dei timpani, brutale il gesto degli archi, la trama ritmica si dipana su angoscianti cluster e dalle fila degli ottoni si ergono minacciosamente torri imponenti, che svettano su un’agogica imprevedibile, giocata su improvvisi accelerando. Il respiro dell’ascolto si fa corto, ma si allunga infine: masse di suono si dissolvono nel gigantesco glissando degli archi condotto da un emblematico tempo Misterioso, su una vasta fascia di armonici si distendono i fremiti d’arpa e celesta, il finale è visione onirica ove il fluire furioso della piena orchestrale rientra negli argini di un tema lirico, che degrada evaporando nell’eco di una tragedia trascorsa.
Prima esecuzione:
Sala Santa Cecilia, 26 novembre 2005, Roma
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano, direttore
Organico:
ott 2.2.2.cl b 2.cfg / 4.3.3.1 / 3 perc, arpa, cel / archi
Commissione: Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Dedica: Antonio Pappano
Durata: 15’
Partitura Catalogo Ricordi: (139526)
Abbreviazioni